Settembre è un mese di transizione che, dal punto di vista agronomico, rappresenta un’opportunità strategica per impiantare nuove piante da frutto
Le condizioni pedoclimatiche sono favorevoli: il terreno mantiene ancora il calore accumulato durante l’estate, mentre l’umidità atmosferica e del suolo tende ad aumentare. Ecco le principali fasi operative:
- Analisi del sito e scelta delle specie
Prima di tutto, valuta attentamente l’esposizione solare, il microclima locale e la natura del suolo (tessitura, pH, drenaggio). Questo ti guiderà nella scelta delle specie e varietà più adatte. Ad esempio:
- Suoli argillosi? Opta per susini o meli su portainnesti vigorosi.
- Zone collinari ben esposte? Ottimi peri, albicocchi e ciliegi.
Consiglio tecnico: privilegia cultivar autofertili se lo spazio è limitato, o abbina varietà impollinatrici compatibili per garantire una fruttificazione abbondante.
- Preparazione del terreno
Effettua una lavorazione profonda (fino a 40-50 cm) per decompattare il suolo e favorire lo sviluppo dell’apparato radicale. Integra con ammendanti organici ben maturi (letame compostato o humus di lombrico) per migliorare la fertilità e la struttura del terreno.
- Se necessario, esegui una correzione del pH (ad es. con calce agricola o zolfo).
- In presenza di ristagni idrici, valuta la realizzazione di baulature o drenaggi.
- Impianto delle giovani piante
Scegli soggetti in contenitore (più facili da trapiantare anche da settembre).
- Scava una buca di almeno 40x40x40 cm.
- Posiziona la pianta in modo che il punto d’innesto resti al di sopra del livello del suolo.
- Ricolma con terriccio mescolato a compost, evitando l’uso di concimi azotati in questa fase.
Irriga generosamente subito dopo il trapianto, anche in assenza di stress idrico apparente: è fondamentale per il contatto tra radici e suolo.
- Pacciamatura e protezione
Applica una pacciamatura organica (paglia, corteccia, cippato) attorno al colletto, mantenendo però un piccolo spazio libero attorno al fusto per evitare marciumi.
- Proteggi le giovani piante con reti antilepre o tutori, soprattutto in aree soggette a vento o fauna selvatica.
- Cure colturali post-impianto
Nei mesi successivi all’impianto:
- Monitora l’umidità del suolo ed effettua irrigazioni regolari, specie in autunni secchi.
- Controlla l’eventuale insorgenza di patologie fungine (es. cancri rameali) e intervieni con rameici leggeri, se necessario.
- Attendi la ripresa vegetativa primaverile per effettuare le prime potature di formazione.
Scheda pratica: impianto a settembre
- Pero (Pyrus communis)
Esigenze pedoclimatiche:
- Predilige suoli profondi, freschi, ben drenati, a tessitura media.
- Sensibile ai ristagni idrici; soffre su suoli pesanti.
- Tollera il freddo, ma teme le gelate tardive in fioritura.
- Impianto autunnale consigliato per favorire l’attecchimento precoce.
- Melo (Malus domestica)
Esigenze pedoclimatiche:
- Adatta a climi temperati-freddi; soffre in ambienti caldi e siccitosi.
- Ama suoli fertili, freschi, ben aerati e ricchi di sostanza organica.
- Molto sensibile a ticchiolatura (Venturia inaequalis) → importante selezionare varietà resistenti o tolleranti se in coltura biologica.
3.Fico (Ficus carica)
Esigenze pedoclimatiche:
- Specie termofila e xerofila; predilige esposizioni calde e assolate.
- Tollerante alla siccità e suoli poveri, ma soffre il gelo prolungato (< -10°C).
- Autofertile: non richiede impollinatori.
- Poco esigente, ma attenzione ai marciumi radicali in suoli pesanti.
- Vite (Vitis vinifera)
Esigenze pedoclimatiche:
- Pianta eliofila e xerofila; ama esposizioni assolate e ventilate.
- Evitare ristagni idrici: preferisce suoli calcarei, leggeri, con buon drenaggio.
- Impianto a settembre solo con barbatelle in contenitore; per radice nuda si attende febbraio-marzo.
- Attenzione alla scelta varietale: da tavola (Italia, Pizzutello, Regina) o da vino (Sangiovese, Merlot, Chardonnay).
- Richiede tutoraggio e potatura di formazione precoce.
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