Actinidia, la pianta del kiwi che nasce in coppia

28 Maggio 2025

Le piante di kiwi sono molto diverse tra loro e hanno bisogno di un importante distinguo

Se hai un angolo soleggiato in giardino e vuoi coltivare qualcosa di un po’ esotico ma sorprendentemente adatto al nostro clima, l’actinidia (meglio conosciuta come pianta del kiwi) potrebbe fare al caso tuo.

Originaria della Cina, ma ormai naturalizzata in molte zone d’Italia, questa liana vigorosa può regalarti raccolti abbondanti e frutti deliziosi a patto che tu sappia come prenderla per il verso giusto!

Maschi, femmine e autofertili: un po’ di chiarezza

La prima cosa da sapere sull’actinidia è che non tutte le piante fanno frutti. Sì, hai letto bene.

L’actinidia è una pianta dioica, cioè esistono piante femmine e maschi separate. Le femmine producono i kiwi, ma hanno bisogno della presenza di almeno un maschio nelle vicinanze per essere impollinate.

  • Rapporto consigliato: 1 pianta maschio ogni 5-6 femmine.
  • Impollinazione: avviene grazie agli insetti impollinatori, soprattutto api.

Negli ultimi anni, sono comparse anche varietà autofertili, come l”Jenny’, che non necessitano di un impollinatore maschio.

I nostri consigli sulla piantumazione

L’actinidia non è una pianta da vaso, se non per i primi anni: ama lo spazio e vuole affondare le radici in profondità.

  • Esposizione: pieno sole, ma riparata dai venti freddi. Meglio una parete sud o sud-est.
  • Terreno: fertile, ben drenato, leggermente acido (pH 5.5-6.5). Evita i suoli calcarei.
  • Distanza di impianto: almeno 2-3 metri tra una pianta e l’altra.

Scava buche profonde e arricchiscile con letame maturo o compost. È importante anche predisporre da subito un sistema di sostegno: l’actinidia è una rampicante vigorosa che ha bisogno di graticci, pergolati o fili tesi.

Consigli di coltivazione

Una volta piantata, l’actinidia ha bisogno di cure regolari per esprimere il suo potenziale.

  • Irrigazione: abbondante durante l’estate, soprattutto nei primi anni. Teme la siccità.
  • Pacciamatura: ottima per mantenere l’umidità e tenere a bada le infestanti.
  • Controllo delle malattie: è piuttosto resistente, ma attenzione ai marciumi radicali e alle gelate tardive primaverili che possono danneggiare i giovani germogli.

La concimazione

Il kiwi è un po’ esigente a tavola, ma niente di ingestibile:

  • In primavera, somministra azoto, per stimolare la crescita vegetativa.
  • In estate, meglio un concime bilanciato (tipo NPK 10-10-10).
  • In autunno, puoi aggiungere potassio e fosforo, utili per la lignificazione dei rami e la produzione dell’anno successivo.

Ottimo anche l’uso di compost o letame ben maturo a fine inverno.

La potatura

Qui le cose si fanno interessanti. La potatura è fondamentale sia per controllare la forma della pianta sia per garantire una buona produzione.

  • Potatura invernale (a fine gennaio-febbraio): elimina i rami secchi e accorcia quelli fruttiferi a 6-8 gemme. Stimola la formazione di nuovi tralci.
  • Potatura estiva (verde): dirada i rami troppo vigorosi e alleggerisci la chioma per favorire luce e circolazione d’aria.

Il kiwi fruttifica su rami dell’anno precedente, quindi non tagliare troppo!

Coltivare kiwi non è difficile, ma richiede un po’ di spazio, pazienza e cura. Se ti prendi il tempo di conoscerla, l’actinidia ti ripagherà con frutti freschi, dolci e carichi di vitamina C. E in più, è anche una bellissima pianta ornamentale, con foglie grandi e fioriture profumate in primavera.

Che aspetti? Prepara il pergolato… e buon kiwi a tutti!

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